domenica 25 aprile 2010

Roma - Sampdoria


Raccolgo da Internet
"Nell’anno 315 dopo la fondazione di Roma i Fidenati si ribellarono contro i Romani. I Veienti e il re dei Veienti Tolumnio prestavano loro ai Fidenati. Entrambe le città sono tanto vicine a Roma che Fidene ne dista sei miglia e Veio diciotto miglia.*-* Anche i Volsci si aggiungono ai Fidenati. Tuttavia i ribelli furono sconfitti dai Romani ed i Veienti subirono una sconfitta tale, da perdere anche il re. I Romani si impossessano di Fidene e la radono al suolo. In seguito successe che i Veienti si ribellarono di nuovo. Contro di loro fu mandato in qualità di dittatore Furio Camillo, che dapprima li vinse in battaglia e subito dopo occupò anche la città, antica e ricca. Dopo di essa prese anche Falerii, città dei Fallisci, città non meno nobile".
Perchè questo inizio.
Vedo il capo sconsolato di Catilina che riede mestamente a casa e butta giù le due righe col bruciore negli occhi che lui stesso dichiara.
E' una serata che non avremmo mai voluto vivere così, questo è certo. Ci lascia sbigottiti, molto increduli, tristi. Quello che vorrei capire insieme a voi è se a questo punto dello spettacolo, dopo fuochi, fiamme, saette, interpretazioni da oscar del calcio, partite indimenticabili....ecco, dopo tutto questo.....vi sembra realistico che sul palco non si muova più nulla ed una voce dalla platea indistinta gridi:
"Che è tutto qui ? Che è finito così ?"
C'è sempre qualcosa che va messo sul piatto della bilancia, ma la bilancia ha sempre una sua logica esistenziale rigida.
In buona sostanza, dopo mesi e mesi di animosità giallorossa, dopo aver tinto tutto il campionato di giallo e di rosso, dopo aver dato un chiaro segnale della forza d'animo dell'Urbe, dopo la ri-costruzione del riscatto, a brano a brano, risalendo un centimetro alla volta, dopo la sintonizzazione col Sacro Fuoco, dopo un primo tempo che è probabilmente uno dei tempi più belli degli ultimi tre anni....ecco...dopo tutto questo...chiedetevelo
Vi sembra normale che sia finito tutto qui ?
A me, no.
E non c'entrano nè gli arbitri nè i caciottari.
Perchè gli arbitri l'avevamo messo in conto e i caciottari....bè.....si sa.....ora possono avere in pugno il loro obiettivo stagionale.
Basta che perdano domenica contro l'Inter, non devono fare un grosso sforzo.
D'altra parte, se uno è servo, è servo e tale resta a vita.
Anche i servi, le colonie milanesi nella nostra regione che si vestono di pelle ovina, fanno parte dello spettacolo e hanno un loro ruolo ben definito.
Ma........la bilancia, ci ricorda la Storia, ha fatto si che servi riottosi di Veio, come Fidene e poi Falerii, alla fine, non solo sono state sconfitte da Roma,
ma addirittura rase al suolo.
Quindi, ricapitoliamo, ci stanno gli arbitri e si sapeva, ci stanno gli odierni veienti, fidenanti e falisci e lo sapevamo, ciononostante, a 270 minuti dalla fine del campionato, diamo tutto per già finito ?
Dopo tutto, ripeto, tutto quanto quello che tutti abbiamo messo in campo ?
ve lo dico chiaro, non ho avuto segni nè sensazioni particolari per questa partita, ma vi dico ancora più chiaramente che non ho visto nessun segno non positivo nè provato nesssuna sensazione non positiva. Sono, in sostanza, in una situazione di attesa.
Ma non ho nessuna sensazione nè ho avuto alcun segno che sia finito tutto stasera.
Per tutto quello che è stato fatto, basta un secondo tempo affaticato a far crollare tutto ?
C'è qualcosa che non torna nella bilancia.
Abbiamo ancora parecchio nella nostra stadera.
Dobbiamo continuare come se nulla fosse, dice bene Ranieri, ancora una volta.
E lo dobbiamo fare per una ragione sopra tutte.
Lo dobbiamo tutti a noi stessi e a tutto ciò che abbiamo immesso in questo sogno.
Siamo troppo vicini, in altra maniera, forse.
ma non così
IT doesn't work like that !
Non funziona così dopo tutto quello che abbiamo immesso.
Perchè ancora non si è ultimato l'effetto di quello che abbiamo messo in moto.
Crediamoci, non l'ho mai detto finora.
Crediamoci.
Forza Roma al di là del tempo e dello spazio !
Daje Roma Daje !


venerdì 23 aprile 2010

IL DERBY

Un pensiero per il mio Millennium Falcon, il mio vecchio portatile Compaq Presario, compagno di tante battaglie che dopo 15 anni mi ha lasciato sul più bello nel week end della vittoria.
Grazie, vecchio amico.
I pensieri più belli, poi, e le sensazioni più belle per tutti in questo venerdì di ritardo nei miei commenti, di cui mi scuso con voi, e di felice tensione verso nuove battaglie, nuovi impeti di coraggio giallorosso.
Si, perché le sensazioni, vuoi o non vuoi, sono qualcosa di arcano, di misterioso, di impalpabile, ma che comunque senti che sono presenti e interagiscono con la vita, gli eventi, il futuro.
Cos’altro erano gli aruspici dei Padri, se non la speranza di una porta dischiusa verso un futuro meno ignoto, meno sconosciuto possibile, più rassicurante.
Ammonisce bene il Nobile Tributo nel commentare nel post precedente la furia del fuoco terrestre che contro le ingiustizia dei bassi appetiti umani crea una ribellione della Natura che rimette in sesto gli assetti universali facendo, reazione all’avidità umana, scoppiare addirittura un vulcano.
Il Sacro Fuoco è uno Spirito attivo, creativo, mai passivo né indolente né rassegnato.
Il Sacro Fuoco giallorosso è la sintesi di un’evoluzione dell’impegno e dell’azione consapevole dell’uomo
Che crea un clima e una forza magnetica di coesione tra tutti gli elementi giallorossi
Un campo magnetico impenetrabile e proiettato verso il futuro.
Mentre le immagini del primo tempo del derby scorrevano davanti a me,
nonostante la visione di quello che né stato il più brutto spezzone di partita del nostro attuale campionato, nonostante gli arrancamenti della nostra difesa, le troppe libertà concesse a crocchibrocchi e loro sodali, la scarsità di idee del nostro attacco, lo sfarinamento del nostro centrocampo, dentro di me mi dicevo: “non è la partita che ho visto”
Come spesso mi capita, infatti, nei giorni precedenti la partita ho la visione sia di segni reali che di immagini che all’improvviso si affacciano nella mia coscienza, sena che lo voglia.
Sarà il pensiero continuo alla prossima tenzone, sarà l’immedesimazione con l’evento, sarà una minima parte di qualcosa di più alto e intangibile, non lo so
Ma so che più sono i segni, più…..più. E basta.
Ecco, nei giorni precedenti il derby ho avuto immagini del Capitano che esultava, di Toni che esultava, del gruppo dei nostri che si abbracciavano
Ma nulla avevo visto dei bavosi.
Eppure, lì, davanti a me, in quel momento, i bavosi vincevano 1 a zero una partita che sembrava senza storia.
Quanta differenza c’è tra l’apparire e l’Ontologia Esistenziale del Sacro Fuoco Giallorosso !
Alla parata di Julio la voce di Carletto urlando la sua gioia diceva “è un segno, è un segno, è un segno!”
Il grande Carletto avrà avuto le sue buone ragioni, ma io credo perché ho sentito che il “segno” è stato lo spirito di fratellanza operosa giallorossa che ha pervaso spalti, tribune, giocatori in campo, migliaia e migliaia di noi incessantemente uniti in un coro fino al Cielo.
Ed è andata a vanti e portata in porto così.
Non ricordo a memoria d’uomo di aver sofferto tanto ad una partita.
A dieci minuti dalla fine ho cominciato a gridare non ce la faccio più, non ce la faccio più
Al vantaggio di Mirko ho sentito che la razionalità mi abbandonava e il mio daimon urlava – letteralmente – al posto mio
“Merde, merdeeeeeeee, prendet…. in c…, stronzi, maledette carogne, servi venduti da sempre al Nord, vergogna di questa Città Eterna, vigliacchi protetti da chi vi ha comprato….toooooo……..toooooo……..in serie B dovete sprofondare….siete finiti……siete finiti……….”
Non ricordo bene cos’altro m’è uscito, quali lingue di fuoco dalla bocca, mia moglie inorridita e preoccupata ad osservarmi perplessa……mi sono un po’ riavuto verso mercoledì…….ed ho avuto questa chiara sensazione
Abbiamo un’arma in più, ora.
Un’arma potente e assoluta che annienta in un attimo il senso di fatica fisica e psichica che abbiamo immesso finora per lo sforzo compiuto sin qui
I gol di Mirko sono nati nel giorno in cui, prima della partita, ha invitato alcuni fratelli giallorossi a scavalcare il muretto e a fare insieme circolazione palla nell’allenamento di Trigoria
Il Respiro Universale del Drago
I Tamburi Celesti delle Sfere dell’Esistenza Universale di cui l’Urbe è da tremila anni espressione sulla Terra
Il Fuoco del Sacro Fuoco giallorosso
Tifosi e giocatori che si passano la palla insieme, allegri, felici.
Entusiasmo è la nostra arma.
Si può essere ad un tempo entusiasti e razionalmente consapevoli del momento che si sta vivendo e dell’impegno che occorre immettere in ciò che si fa.
Dobbiamo mantenerci così, sia entusiasti che consapevoli.
E possiamo farlo.
Lo stiamo già facendo.
Continuiamo così.
Daje Roma Daje!
Daje !

sabato 10 aprile 2010

SEGNI


Io ve la racconto così com’è accaduta, nulla aggiungo e nulla levo.



 



Sabato scorso, dopo l’inclita vittoria in terra apula, io e moglie siamo partiti alla volta della terra di Maremma.



 



Titolo del week end : Pasqua a Massa Marittima terra di cinghiali e rosso toscano e successiva ridiscesa a Roma lungocosta alla ricerca di un buon ristorantino di mare.



 



Massa Marittima è un piccolo gioiello.



La piazza del Duomo è definita una delle più belle d’Italia e lo stesso Duomo è arricchito, tra gli altri, di opere di Nicolò Pisano, Ambrogio Lorenzetti e Duccio da Buoninsegna, olè!



 



Dopo la cena di sabato, a base – per me – di pappardelle al cinghiale e cinghiale stufato, condito da antipastino toscano e rosso locale, ci dirigiamo all’interno del Duomo per ammirarne i capolavori.



 



La scena che ci troviamo davanti è identica a quella fotografata nel pomeriggio, cioè questa che segue. Notate lo spiazzo vuoto, sottolineo vuoto, posto sul lato sinistro della chiesa.IMG_0543


E
ntriamo dalla porticina che si vede sulla sinistra della chiesa, ammiriamo i dipinti interni, la sera cala, decidiamo di tornare in albergo.



Riusciamo e davanti ai miei occhi, lì, sullo spiazzetto vuoto come lo vedete qui sopra, si materializza il Segno Supremo che vedete qui sotto.bracerone


 



LO



SPIRITO



DEL



SACRO



FUOCO!



 



 



Iiiiiiiih……..



Per 10 secondi non ho respirato più.



Poi, piano piano, mi sono tornate le forze, il cuore ha ripreso a pulsare e le prime energie riaffioranti le ho impiegate per immortalare il Sacro Braciere.



 



Fratelli, questo è ciò di fronte a cui ritengo che le parole perdano ogni potere e significato e quindi…..



 



“Ma che stai a dìììììììì, a scemooooo ! Ma sei sempre er solito deficiente, me vede n’attimo e ‘n capisce più gnente, ma come devo da fa co sto…..”



 



“Si….ecco…..ragazzi, lo Spirito del Sacro Fuoco ritiene di nobilitare anche questo misero post…”



 



“Abbasta, lo sanno già chi so, nn c’è bisogno che glie fai du’ cocomeri de sta portata co le frescacce tue, che tu l’avevi già liquidata…… du foto, a’ chiesa……’a seratina caruccia…..



PERCHE’ DOMANI SECONNO TE SE VINCE CO’ DU’ PAPPARDELLE AR SUGO, ER CINGHIALE, UN SARAGHETTO PE’ DUA E LA PASQUETTA ROMANTICA ?



Scusate, è ‘no zotico, devo fa tutto da me, com’ar solito.”



 



“Ma, Sacro Fuoco…….”



 



“Zitto! Famme esprime. Amici belli, eh, scusate ma qui ve sento pochino, eh ! 



Pure dall’artre parti vostre me pare che state a sottovalutà la faccenda.



Qui sento che tutti a parole dicono che stanno attenti, ma ve vedo che cor cervello fate galoppà la fantasia in avanti…..in avanti…..



Piccoletti, domani ce sta ‘na partita che più topica nun se po’.



Primo perché davanti c’avemo ‘na squadra che fa della velocità e dell’agonismo senza fine le sue armi più insidiose,



secondo perché è piena de sti romanisti che guarda caso so così romanisti, ma così romanisti che ogni vorta che se incontramo pare che stanno a giocà assatanati come non mai e contro a nemici veri, se ‘incazzano, imprecano coll’arbritri…..oh, ma so romanisti, eh….s’entende….ce l’hanno a morte co noi……..pe romanismo, no ?



Insomma, ve lo voglio spiegà co ‘na metafora.



M’aricordo quella vorta quanno co Scipione annassimo……..annettimo……vabbè, quanno se passò er Mediterraneo pè annà ad asfaltà Cartagine e quer cornutaccio de Annibale, no ?



Beh, amici, oltre al trionfo, ‘na cosa m’è rimasta impressa de quella gita: Massinissa.



Che grande re, ahò, Massinissa è stato uno dei più grandi amichi mia.



Cioè, nun è che era re perché era re, ma era re perché era n’omo serio, vero, cordiale, de core, uno che glie piaceva  er vino, le donne, cantà la sera nel deserto le stornellate numide



“Fior de borragine



me pare che le corna c’hai, felice



anfatti me pareva:



sei de Cartagine !”



 



Ahhh, grandi, grandi tempi.



Scipione era ‘nartra cosa, bono de core, per carità, ma sempre serio, severo, austero co ‘n bagnetto risicato co dentro na bacinella pe l’acqua calda che se lavava co no straccio, uguale uguale a come l’ha descritto Cicerone nel De Amicitia, no ?



E invece Massinissa….sempre a ride, a scherzà….e poi sempre co le corse dei cavalli, stava sempre a core su sti cavalli che pareva ‘na Ferrari.



Vabbè, gnente, un bel giorno Massinissa me fa:



“Sacro Fuò, che ve andrebbe domani de venì a la caccia al leone cò noi ?”



“Mè cojioni, faccio io…..”



 



“Mmmmm, mhhhh….Sacro Fuoco, ti prego !”



 



“Ah….si….scusate….e certo, glie faccio io, non ce so stato mai, me piacerebbe proprio, t’aringrazio, grande re !”



“Ma è un piacere mio….fa lui……domattina alle 04.00 te passo a piglià co la biga e cor braciere e se parte”



“Na favola, che ve lo dico a fa. L’indomani matina presto tutti sti cavalieri numidi neri come la pece co sti cavalli scalpitanti, i cochi co li fagiani, le faraone, li cinghialetti pe lo spuntino delle 11.00, me caricano sur braciere e via se parte al galoppo. Arivamo all’oasi dov’era stato avvistato er leone verso le 08,30, tutti a gridà come forsennati, er più scalmanato de li numidi glie fa a Massinissa: sire, sire, eccolo, eccolo!…..Un leone grosso come ‘na duna der deserto guardava torvo verso di noi co le zanne in mostra ruggendo come er trono….basta….Massinissa acchiappa ‘na lancia e zacchete ! Gliela scaglia co tutta la forza der braccio tra la panza e la coscia, poro leone, e bum, la duna se accascia ar solo co la lancia trafitta e le zamp’allaria…….eeehhh….eeeehhhh….tutta la corte, tutti i cavalieri numidi, impazziti….M-a-s-s-i-n-i-s-s-a, M-a-s-s-i-n-i-s-s-a…..mentre che ce stava sto casino, er numida che aveva scorto pe primo er leone scenne da cavallo e glie va vicino, fa pe tagliargli le recchie come a la corrida e…..AAAAAAHHHHHRRRRRGGGGHH…….Sto cavelo de leone nun era morto manco pe gnente…..aiuto, aiuto, me magna…..me magna….sto povero numida strillava da fa pietà e in un attimo glomp….er leone se l’era magnato in un boccone tutto intero ! Tutti a core de corsa a precipitasse a finì sto leone ma gnente da fa, er numida era morto.



Si pertanto sete duri de comprendonio, voo dico chiaro: si er leone nun l’hai ammazzato proprio del tutto, te se po’ sempre magnà…..e de sta cazzo de Atalanta che tutti dicheno che sta a la canna der gas, io nun me fido manco un po’, me pare proprio pericolosa come er leone ferito de Massinissa. Quella è ‘na squadra de fijii de na mignatta, coreno coreno sempre e s’addannano contro de noi, dovemo sta attenti alle ali, fa filtro ar centro e fraseggià da la tre quarti in su…c’è er Capitano, ce sta la luce…..se deve da sta attenti e coperti in difesa….e corti, m’ariccomanno. Nun famo l’errore solito nostro de prenne le cose sotto gamba, eh ! Puro co Annibale, m’aricordo in Senatus, prima tutti a ride “Ahahahahah….a scemo…..ma n’do vai….me pari er Circo Togni co tutti sti elefanti…..ahahahahah…..ahò…..lo sapete……st’imbecille sta a portà l’elefanti su le Arpi…..così glie insegna a fa le curve a sci uniti! Ahahahahah ……ahahahahahah…..ecco, questo prima, tutti a ride a Roma, e poi, invece…..si nun c’era Scipione nostro ! Vabbè, daje, m’ariccomanno, stretti, uniti, concentrati e Forza Roma sempre !”



“Daje Roma Dajeeeeeeeeee !”